FILOMENA

Sotto il reggimento di Elissa e dopo l’episodio dell’alterco tra i servi Licisca e Tindaro è Filomena a dare il via alla serie di novelle della sesta giornata. Ella figura quindi in questa novella come narratrice. Branca la definisce "pallida satellite di Pampinea" riferendosi al fatto che Filomena nell’introdurre alla sua novella riprende praticamente gli stessi termini usati da Pampinea nella I,10. Questo riallacciarsi, secondo Confalonieri, consiste da un lato in un „gioco" sulla struttura dell’opera e dall’altro in una presentazione diversa della donna protagonista. Filomena infatti narra di una donna che non si deve vergognare a causa del suo motteggiare, ma che anzi brilla per un " cortese impor di silenzio fatto... a un cavaliere " e che si trova in pieno contrasto con la donna bolognese citata da Pampinea che pensando di far vergognare maestro Alberto rimase a sua volta vergognata. Filomena ci propone quindi la bellezza di un motto detto da una donna accorta, madonna Oretta, "a tempo detto" cioè a momento opportuno (CONFALONIERI 1984, pp. 6-7).