I quattro livelli narrativi

Nel Decameron osserviamo quattro livelli compositivi:

  1. il primo livello può essere definito extradiegetico. È quello in cui il narratore non prende parte alla narrazione che lui stesso sta articolando ma narra soltanto il racconto primario. Fanno parte di questo primo livello: il proemio, l’introduzione alla IV giornata e la conclusione dell’autore, oltre alle rubriche dell’opera, delle giornate e delle singole novelle. Il narratore introduce in queste parti delle istanze narrative secondarie;
  2. il secondo livello è quello che viene definito intradiegetico. Nel Decameron è rappresentato dai dieci narratori che fanno parte di un racconto primario o meglio definito "storia portante" / cornice, raccontato dal narratore extradiegetico. Questo livello include: l’introduzione generale con la descrizione della peste, le introduzioni e le conclusioni alle varie giornate e i collegamenti fra le varie novelle sotto forma di breve preambolo che introduce la novella precedentemente detta. Si tratta di una proiezione del primo livello: l’auctor primario si divide in dieci auctores secondari, ai quali delega l'esecuzione del proprio progetto di rinnovamento letterario del racconto. Nel Decameron i dieci giovani sono narratori eterodiegetici, non parlano mai di sé stessi;
  3. il terzo livello è quello diegetico vero e proprio, cioè quello della realizzazione orale. È qui che dalla enunciazione primaria (autore) e secondaria (narratori) si passa agli enunciati narrativi (le novelle). Cioè dal narrare al narrato, dal mondo commentato al mondo raccontato. Qui non è dunque più di scena la storia nel suo continuo fluire (mimesi), ma la storia che è stata fermata e sezionata in segmenti autonomi e autosufficienti dal punto di vista sia del loro sviluppo sia del loro significato (diegesi), hanno un inizio, un mezzo e una fine (nella sesta giornata, inizio: caratterizzazione del personaggio, mezzo: messa in crisi delle caratteristiche del personaggio, fine: risoluzione positiva o negativa della crisi). Chiaramente a questo terzo livello prevale il messaggio narrativo: l’enfasi viene ora posta più sul racconto che sulle modalità della sua produzione e ricezione;
  4. il quarto livello è quello metadiegetico. Alcuni dei personaggi delle novelle diventano a loro volta narratori quando raccontano a loro volta una novella (vedi Analisi figurativa, Temi, Raccontare in itinere).

Per quanto riguarda la novella di Madonna Oretta, questi quattro livelli possono essere esemplificati come segue:

- primo livello ý l’autore Boccaccio narra ai suoi lettori

- secondo livelloý come Filomena racconta ai suoi nove compagni

- terzo livelloý una novella

- quarto livelloý su come un certo cavaliere ha raccontato male una novella a Madonna Oretta

Rifacendoci allo schema avanzato da Gérard Genette, riguardante la comunicazione narrativa e applicandolo al Decameron, e in particolare alla VI,1, possiamo distinguere i seguenti elementi;

(A è A’ è Ne)è Mç (No ç L’ ç L)

A:autore reale:lo scrittore Giovanni Boccaccio vissuto dal 1313 al1375

A’:autore implicito:l’immagine che l’autore reale ha lasciato impresa nell’opera (imagine filogena)

Ne:narratore:Filomena

M:messaggio narrativo:come non va narrata una novella

No:narratario:la brigata die dieci narratori, esclusa in questa novella Filomena.

L’:lettore implicito:la controparte dell’autore implicito, l’immagine del lettore ideale proiettata nell’opera; Boccaccio dedica la sua opera ad un pubblico di lettrici.

L:lettore reale:noi