Narratore

Filomena nel Decameron

(nota per la strutturazione dell'ipertesto globale del Decameron: è necessario consacrare al tema della figura di ogni narratore una sezione a parte, che tenga conto dei suoi dieci interventi nel Decameron)

Filomena e la novella II,9

Il legame tra la novella nona e il tema della seconda giornata, in cui ‘si ragiona di chi, da diverse cose infestato, sia oltre alla sua speranza riuscito a lieto fine’, è sottolineato dalla figura di Filomena, nel contempo narratrice e regina.

Il tema della fortuna e della virtù, particolarmente presente nella seconda parte della giornata, si sviluppa nelle novelle di Madonna Beritola (II,6), Alatiel (II,7), il conte di Anguersa (II,8) e Zinevra (II,9) in un excursus sulla problematica morale di Boccaccio. ‘E probabilmente non è casuale la posizione della novella di Zinevra nello spazio tematico, raccontata quindi dalla regina’; si tratta di una posizione ‘alta, di spiccato rilievo, e al culmine di un gruppo tematico di particolare tensione morale e ideologica’ (ALMANSI 1973, p.126-27).

Nel suo prologo, dopo aver ricordato che Dioneo sarà l’ultimo a novellare, Filomena illustra il suo proposito di dimostrare coi fatti il proverbio ‘lo ingannatore rimane a piè dello ‘ngannato’. A questo proposito ella adduce una seconda finalità: insegnare alla brigata a guardarsi dagli ingannatori.

La lettura della novella svela, inoltre, la volontà di Filomena di focalizzare l’attenzione sulle virtù di Zinevra in un’ottica chiaramente ‘femminista’: mentre Zinevra dimostrerà di essere capace di difendersi dall’ingannatore per virtù, Bernabò avrà ai suoi piedi l’ingannato per fortuna.

La novella seguente raccontata da Dioneo ribalterà in una certa misura i contenuti della novella di Filomena (vedi Intratestualità). Filomena stessa, a sua volta mostra un velato tentativo di ribaltare i contenuti della novella precedente per quanto riguarda il comportamento delle mogli lasciate a casa dai mariti: la regina, abbandonata dal re, tenterà di tradire il marito e calunnierà l'amante disdegnoso; Ginevra, invece, abbandonata da Bernabò, non si fa tentare da alcun amore e sarà calunniata dall'amante rifiutato. L'antitesi tra la novella II, 9 e la precedente e la seguente è, dunque, evidente.