TEMPO


Lo spazio temporale del racconto narrato da Elissa (§§4-100) si può suddividere in tre parti centrali:


1a parte: §§9-36 (scena di seduzione-fuga del conte-meta:Strangford)
2a parte: §§37-73 (vicende di Giannetta e Perotto)
3a parte: §§74-100 (ritorno del conte-"happy end")


Dopo i primi paragrafi iniziali (§§4-9) che illustrano brevemente i motivi dell’allontanamento del re e del principe e che caratterizzano il conte d’Anversa, si apre la 1a parte della temporalità del racconto. ("E essendo un giorno sola[…]") che descrive il "presente" della storia.
Il lungo monologo della principessa (§§11-18) forma un equilibrio perfetto tra tempo convenzionale del racconto e tempo della storia (= realtà). Anche ai §§21/22 ci sono due affermazioni della donna in discorso diretto. Al §23 inizia la fuga del conte insieme ai suoi figli. Qui si ha un’accelerazione del ritmo narrativo.
Il §31 ci offre un esempio di prolessi, quando la nobil dama promette al conte di maritare Violante "a quel tempo che convenevole serà in maniera che starà bene", cosa che avverà al §68.
L’ultima parte di questo primo segmento temporale è raccontata in modo riassuntivo. I vari spostamenti del conte nel suo viaggio vengono schizzati solo con brevi accenni e una volta raggiunto la sua meta, Strangford, si ha un condensamento di anni interi in un’unica frase. Il testo dice "dimorò lungo tempo" e noi sappiamo che il conte resterà fuori scena per ben 18 anni. La storia del conte si ferma qui per riprendere nuovamente nella 3a parte con il suo ritorno.
Il secondo spazio temporale descrive invece in forma di analessi le vicende di Perotto e di Giannetta e riporta i loro episodi fino al ricongiungimento, di aspetto temporale, dei tre personaggi. Il racconto di Perotto subisce un ritmo narrativo di grande velocità. Infatti in soli cinque paragrafi (§§69-73) vengono narrate le sue avventure vissute.
Una situazione diversa si mostra per gli avvenimenti capitati a Giannetta. La sua storia è come un racconto proprio, chiuso in sé, che raffigura un inserimento con propri tempi. C’è una termporalità retrospettiva ai §§37-43, ma ai §§44-68 troviamo sì un’accelerazione sommaria, però di un tempo presente. Inoltre esistono anche scene dialogate, dove il tempo del racconto è uguale a quello della realtà, come ad esempio il discorso diretto del medico, quando espone la sua diagnosi, §47, o il dialogo di Giachetto con la madre, §§49-58, e infine il dialogo fra Giannetta e la signora.
L’ultima parte temporale inizia al §74. Si ritorna sulla vicenda del conte riassumendo in un solo paragrafo il suo viaggio di ritorno. Ai §§75-100 si passa di nuovo al tempo presente della storia. In questo segmento finale si hanno dei passaggi di equilibrio temporale con vari interventi di discorso diretto: al §83 il padre di Giachetto, al §92 il conte, al §93 Perotto e infine al §97 Giachetto.
L’ultima frase del racconto anticipa con una prolessi la continuazione della vita del conte (" E esso infino alla morte visse in Parigi più gloriosamente che mai.") lasciando all’immaginazione del lettore la cronaca dei fatti.