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XXXVIII. A queste sue alte avventure se ne aggiunse uníaltra, che ricevette novella Ptolemmeo, oltre all'abbandonar l'assedio di Salamina, aver onorati con ricchi doni i figliuoli e la madre, i quali víerano dentro. E della figliuola moglie di Seleuco ebbe avviso essersi rimaritata ad Antioco figliuolo dello stesso Seleuco, e salutata reina delle provincie alte dellíAsia: il qual maritaggio seguÏ per questa cagione. Il giovane Antioco síinnamorÚ ardentissimamente della matrigna Stratonica ancor ella giovane, quando avea gi‡ di Seleuco un figliuolo, e molte prove fece per vincere questa passione: infine conoscendo il suo desio biasimevole, la piaga incurabile, e la ragione abbattuta e vinta, volle morire; e per sottrarsi alla vita, non procacciare al male rimedio, ma lasciarsi appoco appoco mancare astenendosi dal mangiare e bere, fingendo díavere alcuna infermit‡ interna. Il medico Erasistrato agevolmente conobbe che era mal d'amore,1 ma non sapeva coniettu-



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rare qual fusse líamata persona; e per voler ritrovarla non usciva mai di camera del principe: e quantunque volte entrasse l‡ alcuno bel giovane o donna, guatava fiso nel volto díAntioco, e considerava le membra del corpo, eímovimenti esteriori che sogliono naturalmente corrispondere agli affetti interni dellíanima. Quando adunque non iscorse allíentrar degli altri movimento alcuno, ma nellíentrare spesso Stratonica, e sola e accompagnata col marito, osservÚ in lui lutti i segni d'amore descritti da Saffo: mancar la parola, rossore acceso nella faccia, gittar tosto in questa parte eín quella lo sguardo, subito sudore, disordine e confusione nel polso, in somma esser interamente vinta la forza dellíanima, sbigottirsi, rimanere stupido e pallido, e a questi segni con verisimile discorso comprese il fisico gentile, il figliuolo del re non per altro essere infermo che per volere con soverchia violenza tener racchiusa e celata dentro al petto infino a morte la cocente fiamma amorosa, accesavi entro dalle bellezze di costei. Ben pensÚ esser cosa noiosa il publicar questíamore, e dirlo al padre: nondimeno confidato nel grandíamore portato da Seleuco al figliuolo, ardÏ di riferirli che la malattia del figliuolo altro non era che amore, ma amore impossibile a curarsi. Seleuco spaventato a tal novella domandÚ come potesse essere incurabile. ReplicÚ Erasistrato: PerchË Ë innamorato di mia moglie. Adunque (soggiunse Seleuco), o Erasistrato caro amico mio, non vorrai concedere a mio figliuolo di tua mogliera le nozze, veggendo noi per questo solo forte appassionati? Rispose Erasistrato: NË tu ancora il faresti che seípadre, se Antioco desiderasse la tua Stratonica. Piacesse a Dio (disse íl re) che alcuno degli Iddii o degli uomini divertisse


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prestamente líamor suo alla mia consorte: spenderei volentieri il regno per salvar la vita ad Antioco. Accompagnando Seleuco queste parole con grande affetto e molte lagrime, Erasistrato, presolo per la destra, gli disse: Non hai, o re, bisogno di medico, perchË tu padre, tu marito e re, esser potrai ancora ottimo medico della tua famiglia. Seleuco per tanto, assembrato il popolo, disse aver deliberato di dichiarare Antioco re, e Stratonica reina di tutte le provincie alte dellíAsia, e legarli insieme di nodo maritale, persuadendosi che í1 figliuolo avvezzo sempre nellíaltre cose ad esser obbediente al padre, a queste nozze non contradirebbe, e se la giovane se ne mostrasse ritrosa ella per essere maritaggio non usitato, confortava gli amici a mostrarle e farle veduto che quanto piace al re stimar si dee onesto e giusto, e principalmente quando víË accompagnato il bene universale. Con tale occasione scrivono essersi contratto il maritaggio fra Antioco e Stratonica.
1 Di storielle consimili a questa se ne trovano molte nei nostri novellieri: certo non sono tutte vere, ma non Ë da credere che siano tutte false; e forse questa, chíË qui narrata da Plutarco , ed Ë attestata anche da altri storici , diede nascimento a tutte líaltre.