LUIGI / PEROTTO



In Perotto si riconosce già a soli nove anni la valorosità delle sue origini. Proprio grazie a questa egli giocando insieme ai ragazzi di corte e superandoli abilmente nelle "pruove fanciullesche" (§34) è notato dal maniscalco, al quale il conte fiduciosamente l’affida.
La vicenda di Perotto è narrata con brevità a differenza di quella di Giannetta. Perotto crescendo diventa un bellissimo uomo e la sua abilità nelle armi lo rende presto molto conosciuto in tutto il paese. Insieme alla sua fama cresce anche l’affezione del suo signore verso di lui.

Quando la peste uccide la maggior parte della famiglia del suo signore, Perotto sposa una damigella rimasta viva e eredita così tutti i di lei beni. Il re d’Inghilterra conoscendo la bravura di Perotto lo nomina nuovo maniscalco.
Così, mentre Giannetta deve ribellarsi per un matrimonio onesto che le renda tutto il merito che le spetta, Perotto con l’"aiuto" della pestilenza riesce ad acquistare in breve tempo una posizione di rispetto.
Il conte va dapprima da Perotto che trova diventato una persona di grando onore, eppure non s’avvicina al figlio. Soltanto dopo la confessione dell’accusatrice il padre insieme a Giachetto cerca Perotto e gli si palesa. Alla rivelazione di Gualtieri Perotto si getta ai suoi piedi e gli augura il benvenuto.


U. Bosco, Il "Decameron", Bibliotheca Editrice, Rieti, 1929, pp. III sgg.