INTERTESTUALITÀ

 

Le fonti ricavate dalle indicazioni fatte da V. Branca nelle sue note al testo del "Decameron" hanno rivelato in parte delle grandi similitudini che giustificano la loro interpretazione come tali. L’"exemplum" di Valerio Massimo o l’aneddoto di Plutarco e soprattutto le avventure del Monsignore Guilhem de la Barre di A. Vidal de Castelnaudary rappresentano gli esempi più validi. Per una loro analisi dettagliata si rinvia alle "Chiavi di lettura" sotto "Temi e motivi".


Le opere degli autori che temporalmente non vanno oltre al Cinquecento sono catalogate sotto la classe interdiscorsività. Spunti narrativi analoghi si riscontrano in D. Cavalca, dove si ha un simile elemento descrittivo di persona ("nuda col corpo nero e secco […] e coi capelli canuti e bianchi") che Boccaccio usa in rapporto al conte d’Anversa ("vecchio e canuto e barbuto era, e magro e bruno divenuto", §81) e in B. da Gubbio. Qui l’argomento comune è la valorosità del fanciullo che seguito da fortuna supera tutti gli altri, peculiarità questa attribuita a Perotto. L’immagine della malattia d’amore compare in F. Petrarca con la narrazione della storia di Antioco, Stratonice e Seleuco e in P. Aretino che usa lo stesso motivo in un contesto però diverso e più degradato.

La fortuna è composta da tre testi che hanno come comune genere letterario la novella. In tutti si ritrova l’elemento della brigata che passa il tempo ragionando.
La storia di Sansovino, che cronologicamente è la prima, varia da Boccaccio solo nell’introduzione alla novella, dove la Reina sceglie come narratrice Lietta. Il resto del racconto è identico alla II, 8.
Il gruppo di narratori di L. Bruni è una "compagnia di […] Gentiluomini, e donne" che villeggiando vicino Firenze leggono nel libro "chiamato Cento Novelle, composto dall’eccellentissimo Poeta di Gio. Boccaccio". In secondo luogo un gentiluomo, di cui viene discretamente taciuto il nome, racconta la storia di Antioco, Stratonice e Seleuco.
L’ecatommiti di G. B. Giraldi riprende vari spunti formali dal "Decameron", come ad esempio la divisione in giornate, ogni giornata riceve un tema di ragionamento e alla fine di ogni "deca" viene cantata una canzone. I personaggi della nobile brigata hanno un nome e si trovano in Oriente. Loro trascorrono il giorno su una nave in mare e dopo il pranzo iniziano a favellare incitati da Fabio.