Introduzione

Per il fatto di avere in comune con le altre novelle «il modello narrativo dominante» ossia quello del romanzo antico la novella di Alatiel Ë inserita secondo Picone nella seconda giornata. La settima novella infatti come le altre della giornata non solo segue lo schema narrativo tripartito classico di inizio positivo, mezzo negativo e fine nuovamente positiva, ma rievoca anche dei temi frecuenti nel romanzo greco. I due temi centrali del romanzo greco che compaiono in tutte le novelle della seconda giornata sono il viaggio e l'amore, che costituiscono la struttura romanzesca della «quÍte amorosa» e vengono spesso ostacolati dalla fortuna «capricciosa e crudele». La novella di Alatiel parte da uno stato di ordine, chiamato anche inizio positivo. Il «soldano» Beminedab in segno di gratitudine per un favore bellico ricevuto, dona in sposa al re del Garbo sua figlia Alatiel descritta come: «la pi˜ bella femina che si vedesse in que'tempi nel mondo»:(par.9). La promessa sposa viene imbarcata con: «molti nobili e ricchi arnesi»:(par.9) su una nave che la avrebbe dovuta portare dal suo futuro marito. Il fatto che la ragazza venga trattata come merce o un regalo non deve sorprendere o molestare il lettore moderno, non essendo poco comune per quell'epoca che i figli e soprattutto le figlie si considerassero avere dei padri. Detto ciÚ si puo senz'altro affermare che lo stato iniziale Ë in completo ordine positivo. Tale stato di ordine viene turbato quando la nave di Alatiel fa naufragio presso l'isola di «Maiolica» e la protagonista si ritrova sola con alcune donne sul «lito» dell'isola. Con questo naufragio fuori programma inizia la parte centrale delle avventure che si oppongono allo stato di ordine iniziale. In questa parte di disordine Alatiel passa tra le mani di nove uomini, che cercano di impossessarsi della "merce" Alatiel. Con il decimo uomo che la ragazza incontra si pongono le basi per giungere alla fine positiva. Antigono infatti mirando allo spirito e non al corpo di Alatiel le spiega dopo aver udito delle sue sventure, come comportarsi e ciÚ che dire. Dopo aver raccontato al padre la versione dettatale da Antigono, Alatiel riparte come promessa sposa e «pulcella» dal re del Garbo. Su questo punto del racconto di Alatiel al padre alcuni critici concordano nel considerare la novella come una parodia del romanzo greco. La Marchesini afferma a questo proposito: «... la novella di Alatiel sembra, fra l'altro, un acuta ed avvertita mise en abyme del romanzo, sillogismo efficace del funzionamento della macchina romanzesca (il Decameron). Pi˜ in generale, crediamo essa alluda al funzionamento del pi˜ vasto sistema letterario che determina il Decameron e noi stessi in quanto suoi lettori. In breve, la novella di Alatiel Ë anche la versione teatralizzata, cioË narrativa, del mondo in cui Boccaccio autore concepiva la propria scrittura in ispecie e la letteratura in genere.» Picone dichiara: «Il racconto di Alatiel costituisce infatti la mise en abÓme della "fonte" di cui la novella raccontata da Panfilo rappresenta la riscrittura parodica. In altre parole Alatiel, raccontando le sue avventure non come si sono verificate realmente ma nella prospettiva idealistica di una difesa ad oltranza della propria verginitý, trasformando la sua odissea erotica attraverso il Mediterraneo in una peregrinatio virtuosa, proietta di sÈ un immagine da eroina di romanzo, e in tal modo svela il modello dal quale la novella discende.» Segre a sua volta spiega che la novella di Boccaccio costituisce la riscrittura parodica del genere romanzesco ellenistico.