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A partire dal 1945, il cantone del Grigioni è scenario di un’enorme svolta sociale ed
economica, che sconvolge le strutture delle comunità ancora prevalentemente agrarie e
fa aumentare la consapevolezza culturale. Le conseguenze di tale svolta per la
costruzione identitaria, sia individuale che collettiva, sono un tema centrale della
letteratura di questo periodo, in particolare in relazione al modello patriarcale e al ruolo
della donna. La mia tesi indaga con quali strumenti e a qual fine i testi, mettendo in luce
svariate forme di diversità, rielaborino le esperienze di confine – sociale, culturale e
linguistico – e riflettano sulle contrapposizioni tra inclusione ed esclusione, identità ed
alterità, restrizione e mobilità. Il corpus, che si basa su un concetto ampio di letteratura e
include riviste, calendari, diari e programmi radiofonici, viene osservato da una
prospettiva intersezionale, che fa riferimento anche ai principi teorici proposti dagli studi
culturali e postcoloniali di Homi Bhabha e dalla Poetica della relazione di Èdouard
Glissant.
Profilo: Dapprima ho seguito la strada della musica classica, concludendo gli studi alla
Musikhochschule di Basilea nel 2002 con il Solistendiplom in pianoforte e dedicandomi
alla carriera concertistica. Ho intrapreso poi lo studio della letteratura italiana presso la
Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco di Baviera, dove nel 2020 ho conseguito il
Master of Arts con una tesi su Vitaliano Trevisan, seguita dal Prof. Florian Mehltretter.
Sono attualmente dottoranda presso l’università di Zurigo, sotto la guida del Prof. Rico
Valär e della Prof. Tatiana Crivelli. La mia tesi dal titolo «Identità e confine nella letteratura
del Grigioni dal 1945 al 1990» è parte del progetto SNF ”Ein Erfahrungsraum – drei
Literaturen. Lektüren des Umbruchs in Graubünden nach 1945”, coordinato dal Prof. Rico
Valär e dalla Dr. Cordula Seeger.