Chichibio

Caratterizzazione

Chichibio viene introdotto da Boccaccio come buon cuoco di Currado Gianfigliazzi. A causa della sua provenienza veneziana viene definito come nuovo bergolo.

Oltre alla sua posizione sociale, Boccaccio ci comunica anche lo stato d'animo di Chichibio: è 'forte innamorato' di Brunetta. Ed è proprio a causa di questo amore che Chichibio commette l'errore di togliere una coscia alla gru.

Un altro tratto caratteristico di Chichibio è la paura. Dopo la minaccia del padrone il cuoco è fortemente preoccupato e si salva dall’errore soltanto tramite una pronta risposta. La battuta spontanea lo qualifica come uomo irriflessivo ma allo stesso tempo capace d'improvvisazione.

Provenienza del nome

Per quanto riguarda il nome di ‚Chichibio‘ si tratta chiaramente di un nome veneziano. Il Lovarini propone di abbandonare la pronuncia italiana di Chichibio e di sostituirla con la ch palatale della pronuncia veneziana (LOVARINI, 1940). Ne risulta il nome Cicibìo o anche Cicibèu che rappresenta la voce onomatopeica d'un uccello appartenente alla specie dei beccafichi (OLIVIERI, 1940). Il Lovarini invece sostiene che il nome di Chichibio rinvii piuttosto alla voce del fringuello.

Lovarini dimostra anche la relazione tra Chichibio e Cicisbeo: i due nomi provengono dall‘unica fonte dell‘uccello detto Cicibèu. Cicisbeo (nella grafia veneziana: Chichisbeo) è un sinonimo di 'galante', 'damerino' e 'cavalliere servente' (OLIVIERI, 1940). Anche il fringuello dimostra queste caratteristiche a causa dei suoi movimenti e della sua figura elegante.

Significato del nome

Il Chiurlo si è dedicato allo studio del significato del nome di Chichibio (CHIURLO, 1940). La parola bergolo definisce il carattere dell'eroe. Per questa ragione è stata posta particolare attenzione al significato di bergolo.

Secondo il Chiurlo il significato corretto di bergolo è quello originale dei commentatori antichi del Decameron di 'uomo instabile, leggiero, vulubile'. Anche Branca definisce bergolo come "vano, leggerone, chiacchierone, fatuo" (BRANCA, 1992, pp. 732). Quindi nuovo bergolo descrive Chichibio come "uomo bizzaramente leggero, sventato o movimentato" (CHIURLO, 1940, pp. 461).

Un errore d'interpretazione dei commentatori moderni ha portato alla falsa caratterizzazione di Chichibio come 'scemo e sciocco'. Questo errore ha avuto d'origine nella V edizione della Crusca. Qui, a proposito della novella IV, 2, viene detto della protagonista Lisetta "sì come colei che Viniziana era ed essi sono tutti bergoli". A causa della sciocchezza di Lisetta bergoli viene interpretato come 'sciocca' invece di 'leggera, chiacchierona'.

Un ulteriore nome attribuito a Chichibio è quello del blasone veneziano che crea l’impressione di "richezza, corruzione, avarizia, malafede, menzogna e di corrività discorsiva" (CHIURLO, 1940, pp. 483).

Etimologia di bergolo

Per quanto riguarda l'etimologia di bergolo, il Chiurlo lo deriva attraverso vergolo dal latino vergere che ha il significato di una cosa che si rivolta facilmente, come per esempio una barca. Il Chiurlo sostiene che in senso morale vergere potrebbe significare‚facilone o leggerone‘ (CHIURLO, 1940, pp.489-492).

Il Chiurlo propone un'altra possibile etimologia (basata su ZINGRINELLI, 1922, pp. 133) dove bergolo è derivato da verbulare ‚chiaccherare‘, ‚ciarlare‘. Secondo Olivieri la derivazione "da un ipotetico verbulare" non dà "ragione sufficiente dei significati che si scostano da quello di‚ciarliero‘" (OLIVIERI, 1940, pp.32).

Olivieri vede una possibile correlazione tra bergolo e il latino mergulus a causa di nomi locali nei quali /m/ si alterna con /v/ (OLIVIERI, 1940).

Rapporto tra il personaggio e Currado

Il rapporto tra Chichibio e Currado è stato analizzato da MUSCETTA, 1961, pp.440, GETTO, 1966, pp.146-149 e BARATTO, 1970, pp. 370.

Il rapporto tra Chichibio e Currado è basato su di un contrasto sociale: Currado Gianfigliazzi non è solo il padrone di Chichibio, ma è soprattutto un celebre personaggio fiorentino. Si tratta quindi di una relazione gerarchica tra padrone e servo, tra un personaggio significativo e uno appartenente ad un ceto basso.

Baratto parla a questo proposito di un dislivello sociale tra i due personaggi. La relazione gerarchica viene sottolineata dalla provenienza diversa tra un fiorentino e un veneziano.

Lo scontro tra i due personaggi avviene a causa della bugia di Chichibio, alla quale Currado reagisce con una minaccia.

Solo tramite una pronta risposta che converte l'ira di Currado in riso, Chichibio puo salvarsi dalla situazione pericolosa.

Baratto nota la distanza tra l'intelligenza riflessiva di Currado e l'arguzia inconsapevole di Chichibio alla fine della novella.

D'altra parte Baratto pone l'attenzione sul rapporto speculare tra i due personaggi: "ira e paura, minaccia e sbigottimento sono in costante iterazione" (BARATTO, 1970).

Rapporto tra il personaggio e Brunetta

Chichibio e Brunetta vengono rappresentati come amanti. Lui è 'forte innamorato' della donna, lei chiede in scambio per l'amore, una coscia della gru.

Secondo Petrolini "non c'è dubbio che la richiesta di cibo di Brunetta, la natura stessa del cibo richiesto è per Chichibio un invito a nozze, una provocante richiesta 'carnale'" (PETROLINI, 1982, p. 716).

La correlazione della risposta di Chichibio 'Voi non l'avrì da mi' e l'inizio della canzone Donna Lombarda 'Ameme mi' rivela il sottointeso erotico delle parole di Chichibio (si veda analogues: Donna Lombarda): Chichibio pensa di non dare a Brunetta la coscia della gru se lei non si fa possedere da lui. La risposta di Brunetta dimostra che lei abbia capito le intenzioni di Chichibio. Con le parole 'in fe' di Dio se tu non la mi dai, tu non avrai da me cosa che ti piaccia' Brunetta accetta il contratto amoroso.