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Cognome   Accarigi
Nome   Livia
 
Nome arcadico   Delinda Calcidica
 
Catalogo   IV Morei
 
Num   770
 
Colonia   Arcadia, Roma
 
Anno d'iscrizione   1743-1766
 
Dati biografici   BANDINI BUTI 1941-1942, p. 13 in GIORDANO 1994, pp. 23-24: "Poetessa [...] ebbe dal padre Alfonso, e dalla madre Elisabetta, una educazione adeguata alla sua precoce intelligenza e alla viva passione per lo studio, che ella dimostrava. [...] quando osò di svelare il proprio nome ai suoi giudici ne ebbe incoraggiamenti e assistenze. Il Rossi, il Corsetti, il Nelli, presero a benvolerla ma più di tutti l'abate Pasquini, che frequentava la sua casa, e la spinse ad affrontare il giudizio del pubblico. [...] Uno dei primi saggi poetici della Accarigi fu dato alla presenza di Leopoldo granduca di Toscana, e della granduchessa Maria Luisa di Borbone. [...] Fu iscritta all'Arcadia col nome di Getilde Faresia [invece il nome pastorale della poetessa è Delinda Calcidica].

BANDINI BUTI 1941-1942, p. 13 in GIORDANO 1994, p. 24: morì di morte improvvisa il 15 agosto 1786.

CANONICI FACHINI 1824, p. 165 in GIORDANO 1994, p. 24: "Oltr'essere felicissima nella Poesia estemporanea, pubblicò molti Sonetti, Odi e canzoni pindariche piene di fuoco, di eleganza e di venustà".

DE ANGELIS 1824, pp. 14-5 in GIORDANO 1994, p. 24: "Ella aveva più dottrina, che estro, la sua voce, ingrata, la figura del suo corpo infelice, cospiravano a non renderla gratissima ne suoi improvvisi [...].

DE BLASI SCRITT. 1930, p. 301 in GIORDANO 1994, p. 24: Scrittrice di tragedie fu "la senese Livia Accarigi con la sua Tomiri vigilata dallo stesso Metastasio".

DE TIPALDO 1834-1845 VI, pp. 39-40 in GIORDANO 1994, p. 24: Questa "rara fanciulla, oltre alle virtù dell'ingegno facevano amabile il contegnoso e grave portamento, la severità dei costumi, la ingeniutà delle grazie e quella verginal verecondia che è l'ornamento più bello delle giovani donne".

INGHIRAMI 1841-1844 XII, pp. 11-12 in GIORDANO 1994, p. 23: "Nobile senese nacque nel 1719. Da giovinetta studiò per ornar lo spirito e non per far di sé una letterata, ma avendo pubblicato vari anonimi componimenti, questi furono accolti con gran plauso, e se ne volle saper l'autore. Incoraggiata l'Accarigi dettesi agli studi specialmente della poesia alla quale sentivasi maggiormente inclinata, ed a ciò fare fu insinuata dai più dotti di Siena. Nei suoi primi anni studiò le scienze, senza neppur pensare ad improvvisare, ma ve l'indusse l'abate Pasquini talché molti andavano a Siena per ascoltare i canti della fanciulla, rara per estro poetico, non meno che per morali virtù. L'Accarigi che aveva maravigliato al canto del di lei concittadino Bernardino Perfetti ed aveva sentito delle tante ed illustri onoranze da lui ricevute, prese in tutto ad imitarlo nei suoi improvvisi. In presenza de' suoi sovrani ella cantò due volte in tre distinti argomenti di storia di filosofia morale e di fisica nel modo appunto che solea tenere il Perfetti. Continuò poi sempre ad improvvisare, e a scrivere versi, secondoché le si offriva occasione. Molte di lei poesie videro la luce in varie occorrenze e molte ancora rimasero inedite. Quelle stampate si trovano sparse in varie raccolte pubblicate in Siena e in altre città d'Italia, e versano per lo più sopra argomenti di nascite, di nozze e di morti ed altre tali materie secondo che portava il genio del tempo. L'Accarigi ebbe molto genio e molte belle qualità che la resero cara e stimabile anche agli uomini più famosi fra i quali Pietro Metastasio che più d'una volta le scrisse lettere onorevoli. L'Accarigi rimase per tutta la vita fanciulla, perché usando vergini le Muse, volle esser tale essa pure: morì nell'agosto dell'anno 1786."

LOMBARDI 1832-1833 tomo V, libro III, par. XI, p. 11: "Seguendo le orme di questo diletto figlio di Apollo [il Perfetti] si distinse nel canto estemporaneo anche Livia Accarigi, nobile senese, morta d'anni 67 nel 1786, la quale pubblicò diverse Poesie che le procurarono la stima dei poeti italiani, e fra questi dell'abate Pasquini poeta cesareo, e del Metastasio che tenne con essa corrispondenza letteraria (1: 'Novelle letter. di Firenze, anno 1790, tomo XX, pag. 292')."

NATALI 1936, p. 152: "Un'altra senese [...] fu indotta a darsi alla improvvisazione dall'ab. Pasquini, tornato a Siena dopo essere stato poeta di corte, a Dresda, ed ebbe incoraggiamenti e lodi dal Metastasio; ma rimase umile sempre e modesta, dividendo il suo tempo tra gli studi e le cure della casa."

VILLANI 1915, p. 2 in GIORDANO 1994, p. 24: nacque da nobile famiglia a Siena l'anno 1719.
 
Bibliografia
Bibliografia

Monografie specifiche

Delle donne illustri italiane dal XIII al XIX secolo, pp. 313-316 dettagli

Memorie dell’I. R. Accademia di Scienze, lettere ed arti degli Agiati di Rovereto pubblicate per commemorare il suo centocinquantesimo anno di vita, p. 324. dettagli

BANDINI BUTI, Poetesse e scrittrici, in Enciclopedia biografica e bibliografica italiana, dir. da Almerico Ribeira, II, serie VI, vol. I 1941, p. 13 dettagli

CANONICI FACHINI, Prospetto biografico delle donne italiane rinomate in letteratura dal secolo decimoquarto fino a' giorni nostri, p. 165. dettagli

CASATI, Dizionario degli scrittori d’Italia, vol. I, p. 60. dettagli

DE ANGELIS, Biografia degli scrittori sanesi, pp. 14-15, vol. I dettagli

FERRI, Biblioteca femminile italiana raccolta, posseduta e descritto dal conte Pietro Leopoldo Ferri, p. 1 dettagli

GIORDANO, Accarigi Livia, pp. 23-32. dettagli

INGHIRARMI, Bibliografia storica della Toscana, in Storia della Toscana, vol. XII, pp. 11-2. dettagli

MELONI, Prefazione dettagli

METASTASIO, Lettere a Giovanni Claudio Pasquini, a Giuseppe Azzoni, a Livia Accarigi (scritte dal 1750 al 1780), in Opere di Pietro Metastasio, vol. III, pp. 530-1, 541-2, 1237,1238, vol. IV, pp. 190-1, 200-1, 223-4, 242-3, 253, 263, 293-4, 303-4, 305-6, 316-7, 321-2, 325, 331, 367-8, 374-5, 407-8, 409, 443, 499-500, 525-6, 661-2, 862, vol. V, pp. 41-2, 83-4, 113-4, 136-7, 252-3, 637, 767, 769, 771, 771, 812. dettagli

MORENI, Bibliografia storico-ragionata della Toscana, vol. I, p. 2. dettagli

PENTOLINI, Le donne illustri. Canti X, composti dall’abate D. Francesco Clodoveo Pentolini livornese. Accademico intronato di Siena, Catenato di Macerata, etc. e fra’ Pastori Arcadi di Roma detto Aretalte Deomenejo, canto III, stanza 88, tomo I, p. 236. dettagli

VANNUCCI, Livia Accarigi dettagli

VILLANI, Stelle feminili, dizionario biografico, p. 2. dettagli



Studi generali

DE BLASI, Le scrittrici italiane dalle origini all’Ottocento, p. 301 dettagli

NATALI, Il Settecento, pp. 142 e 165. dettagli



Opere di consultazione

Delle donne illustri italiane dal XIII al XIX secolo, pp. 313-16. dettagli

GIORGETTI VICHI, Gli arcadi dal 1690 al 1800. Onomasticon dettagli

PINTO, Nuptialia. Saggio di bibliografia di scrittori italiani pubblicati per nozze dal 1484 al 1799, nn. 936, 1005, 1008, 1090, 1183, 1206, 1288, 1347, 1383, 1492. dettagli

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